PaViMenti: percorso a passi artistici nei vicoli di Genova

Il progetto OpenVicoli è in piena attività!
I tanti partner che lo compongono si sono divisi in tavoli tematici di lavoro e hanno iniziato a tracciare i diversi percorsi che porteranno a “costruire insieme una nuova visione dei vicoli: da problema a proposta, da territorio escluso a valore condiviso”.

MadLab 2.0 partecipa al percorso PaViMenti insieme ai Musei di Strada Nuova, lo studio Arte e Gioco, la società cooperativa Solidarietà e Lavoro, l’accademia pedagogica Philos, l’incubatore sociale Social Hub e la sede genovese della Clemson University , con l’indispensabile supporto del capofila Cooperativa Il Laboratorio e dei project manager di BAM! Strategie Culturali.

L’obiettivo del progetto PaViMenti è rappresentato dalla valorizzazione dei Musei di Strada Nuova e del quartiere in cui si trovano.
Coinvolgendo sin da subito tutti i componenti della cordata verranno organizzati laboratori per bambini e formazioni per adulti, rilievi architettonici e corsi di modellazione tridimensionale per studenti, tavoli di co-progettazione e approfondimenti, al fine di giungere alla produzione di alcuni puzzle stampati 3D e ispirati ai pattern dei pavimenti in tarsia marmorea di Palazzo Rosso (in foto).

La realizzazione del prodotto vero e proprio sarà soltanto una tappa del progetto, che trova tra i suoi punti di forza il coinvolgimento dell’Accademia Pedagogica Philos e dei suoi utenti. I primi laboratori per le classi saranno infatti organizzati in base alla presenza al loro interno di bambini/e con disturbi dello spettro autistico che possano, seguiti adeguatamente, svolgere le attività del percorso PaViMenti e dare il loro contributo, affinché il prodotto finale sia anche un reale strumento di inclusione culturale e sociale.

Prima di giungere alla realizzazione e distribuzione del puzzle occorrerà intraprendere un lungo percorso condiviso, fatto di confronti, scelte, tentativi legati a doppio nodo alle esperienze dei bambini e dei ragazzi coinvolti.

Dopotutto – com’è che si dice – l’importante non è la meta, ma il viaggio… no?